Non mettere queste 3 cose nel pesto al genovese: ecco come lo preparavano i nostri nonni

Il pesto al genovese è una delle salse più iconiche della cucina italiana, particolarmente della Liguria, e la sua preparazione è diventata una vera e propria arte culinaria tramandata di generazione in generazione. Preparato con basilico fresco, pinoli, aglio, olio extravergine di oliva, parmigiano e pecorino, il pesto ha una storia antica che risale ai tempi dei nostri nonni, quando si faceva attenzione a mantenere intatti i sapori autentici. Tuttavia, negli anni, sono emerse alcune varianti che, pur innovative, rischiano di compromettere l’autenticità del pesto tradizionale. In questo articolo, ti sveleremo tre ingredienti che non dovresti mai aggiungere al pesto e ti mostreremo come prepararlo nel modo corretto, proprio come lo facevano i nostri nonni.

La storia del pesto al genovese: una tradizione ligure

Il pesto al genovese ha origini antichissime, che risalgono almeno al XIX secolo, ma alcuni storici della cucina ritengono che la ricetta possa avere radici ancora più antiche. Il nome “pesto” deriva dal verbo “pestare,” che indica l’azione di schiacciare o frantumare, un riferimento diretto alla preparazione tradizionale nel mortaio, dove gli ingredienti venivano pestati a mano per creare una salsa cremosa e fragrante.

Le prime versioni di questa salsa ligure erano semplici e rustiche, ma nel tempo si sono perfezionate fino a diventare il pesto che conosciamo oggi. I nostri nonni seguivano una ricetta rigorosa e tramandata di generazione in generazione, prestando molta attenzione alla qualità degli ingredienti, che venivano selezionati con cura. L’utilizzo del basilico di Pra’, famoso per il suo profumo e sapore delicato, era (e lo è tuttora) essenziale per ottenere un pesto perfetto.

L’importanza del mortaio nella preparazione

Uno degli elementi più caratteristici e fondamentali nella preparazione del pesto tradizionale è l’uso del mortaio in marmo e del pestello in legno. I nostri nonni sapevano bene che questa tecnica di preparazione era essenziale per ottenere la giusta consistenza e per far emergere al meglio gli oli essenziali del basilico e degli altri ingredienti. La preparazione manuale evita il surriscaldamento degli ingredienti, che potrebbe alterare il sapore e l’aroma del basilico.

Negli ultimi decenni, molte persone hanno iniziato a usare frullatori elettrici per velocizzare il processo, ma i puristi del pesto sostengono che questo metodo cambi il sapore originale della salsa. Un frullatore, infatti, può ossidare il basilico e farlo diventare amaro, un errore che i nostri nonni non avrebbero mai commesso.

Due leggende metropolitane sul pesto al genovese

Esistono alcune credenze errate sulla preparazione del pesto al genovese che è importante sfatare, poiché spesso vengono utilizzati ingredienti o tecniche che possono alterare la ricetta originale. Vediamo due delle più comuni leggende metropolitane sul pesto:

  1. Aggiungere panna o latte per rendere il pesto più cremoso: Questa è una pratica che, purtroppo, ha preso piede in alcune varianti moderne del pesto, ma è lontana dall’autenticità della ricetta tradizionale. La panna copre il sapore del basilico fresco e degli altri ingredienti, rendendo il pesto troppo ricco e pesante. La cremosità del pesto deve derivare esclusivamente dall’olio d’oliva e dai formaggi, non da latticini aggiunti.
  2. Usare noci al posto dei pinoli: Anche se le noci possono sembrare un’alternativa economica ai pinoli, non sono adatte per il pesto al genovese. Le noci hanno un sapore più forte e amaro che non si abbina bene con il basilico. Il pesto tradizionale deve mantenere un equilibrio di sapori delicati, e i pinoli offrono la dolcezza necessaria per bilanciare l’aglio e il basilico.

Ora che abbiamo chiarito cosa evitare, vediamo come preparare il pesto al genovese secondo i metodi tradizionali dei nostri nonni.

1. Non aggiungere limone: rovina il sapore del basilico

Uno degli errori più comuni nelle varianti moderne del pesto è l’aggiunta di succo di limone. Sebbene il limone sia un ottimo ingrediente in altre ricette, nel pesto al genovese non trova spazio. Il limone, infatti, altera il sapore del basilico, che è l’ingrediente principale e deve restare il protagonista. I nostri nonni sapevano bene che il basilico fresco ha un aroma delicato che deve essere rispettato.

Come fare:

  • Evita qualsiasi tipo di agrume nel pesto. Se vuoi dare una nota di freschezza, affidati all’olio extravergine d’oliva di alta qualità, che esalterà i sapori naturali degli ingredienti senza sopraffarli.

2. Non usare aglio in polvere: preferisci quello fresco

Un altro errore comune è usare aglio in polvere al posto dell’aglio fresco. I nostri nonni utilizzavano aglio fresco per il pesto perché, oltre a essere più saporito, ha un aroma più delicato e naturale. L’aglio in polvere ha un sapore troppo forte e può sopraffare gli altri ingredienti, rendendo il pesto troppo piccante e meno bilanciato.

Come fare:

  • Sbuccia uno o due spicchi di aglio fresco e schiacciali nel mortaio insieme al basilico e ai pinoli. L’aglio fresco si mescola meglio con gli altri ingredienti e rilascia lentamente i suoi oli, arricchendo il sapore del pesto senza dominarlo.

3. Non esagerare con il formaggio: scegli il giusto equilibrio

Molte persone, per ottenere una salsa più densa e corposa, aggiungono troppo formaggio al pesto, ma questo può rendere il sapore eccessivamente forte. I nostri nonni sapevano che l’equilibrio era tutto: il parmigiano e il pecorino devono completare il pesto, non coprire il sapore degli altri ingredienti.

Come fare:

  • Usa una giusta quantità di parmigiano reggiano e pecorino sardo, preferibilmente in proporzioni bilanciate. In questo modo, il formaggio arricchirà il sapore senza prevalere sul basilico e sull’olio extravergine.

Il segreto dei nonni: ingredienti di alta qualità

Alla base di ogni buon pesto al genovese c’è la qualità degli ingredienti. I nostri nonni sceglievano con cura il basilico, preferibilmente quello di Pra’, famoso per il suo aroma delicato e privo di note mentolate. Anche l’olio d’oliva deve essere di alta qualità, meglio se extravergine e non troppo robusto, per non coprire gli altri sapori.

Suggerimento finale: prova a preparare il pesto a mano, usando un mortaio di marmo e un pestello in legno, proprio come facevano i nostri nonni. Anche se richiede un po’ di tempo in più, il risultato sarà un pesto autentico, cremoso e saporito.

Conclusione

Preparare il pesto al genovese seguendo i trucchetti dei nostri nonni significa rispettare la tradizione e ottenere una salsa deliziosa e autentica. Evita di aggiungere ingredienti moderni come limone, aglio in polvere e formaggio in eccesso, e segui i metodi tradizionali per esaltare i sapori autentici di questa ricetta secolare.

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